Nel 2003 andando al lavoro in macchina
con degli amici sento per la prima volta Yellow.
Non dico che è amore a prima vista ma
siccome oltre a questa canzone , nel lettore CD dell'autoradio c'è
tutto l'album Parachutes, trovo che i Coldplay sono una
piacevole scoperta e, qualche week end dopo, in un HMV, mi compro il
suddetto CD.
Lo ascolto spesso, anche in camera mia
mentre gioco al PC o leggo.
All'epoca leggevo qualche sparuto libro
ma soprattutto lettere dall'Italia che ancora conservo gelosamente
sia nel cuore che in un cassetto.
Quel CD dei Coldplay ne ha viste
davvero tante e in alcuni video che mi hanno fatto in macchina mentre
guidavo, si possono sentire spesso come colonna sonora.
Dopo quell'album però non sono stato
un grande fan.
Infatti non li ho più seguiti per
tanti anni finché non usci “Talk”
.
Tuttavia una volta visto il video col
Robot Gigante il mio interesse si è di nuovo spento.
Un mio collega però, nel lontano 2010,
ha riacceso di nuovo la fiamma quando mi ha detto “Hai visto il
video di The Scientist?".
Non conoscevo ne la canzone ne di cosa
potesse esserci di speciale in questo video.
Beh per farla breve mi son messo a
guardarlo e secondo dopo secondo ho assaporato ogni attimo sempre più
curioso di capire dove stavo andando.
Si perché anche se a ritroso, questo è
un viaggio non solo per il protagonista ma anche per noi stessi.
Un viaggio interiore che spesso
facciamo quando ci diciamo “Se solo potessi tornare indietro”.
Prima di lasciare spazio alle immagini
devo ammettere che quando ho visto il mini documentario-intervista
sul video ho dovuto dare tanto di cappello al cantante Chris Martin
per aver imparato tutto il testo della canzone al contrario.
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