giovedì 9 ottobre 2014

Atlantis - Intellivision

Atlantide.
Il mitico continente sommerso citato da Platone nei suoi dialoghi.
Per secoli gli studiosi di tutto il mondo hanno cercato di provare una volta per tutte l'esistenza o meno di questa civiltà super avanzata scomparsa in un singolo giorno e notte di disgrazia.
Fin da bambini tutti sapevamo che cosa era Atlantide e grazie a fumetti, libri, film e quant'altro, sognavamo di poterci andare.
Come possiamo infatti dimenticare il Mistero Della Pietra Azzurra che proprio sui successori di Atlantide basava la sua storia?
Insomma l'idea di interagire con questo grande mito affascinava grandi e piccini.

Inevitabilmente dove c'è domanda prima o poi arriva anche l'offerta ed ecco che nel 1982, la neonata softwarehouse Imagic decide che il mito di Atlantide deve risorgere ed entrare nelle case dei consumatori per donar loro ore di intrattenimento cercando allo stesso tempo di farsi strada nel mercato ancora in fasce dei videogiochi per console.
Il risultato finale è Atlantis, il magnifico gioco per Intellivision con il quale ho cominciato davvero ad assuefarmi ai videogiochi.
Non avrò avuto più di 4 o 5 anni quando la fantomatica cartuccia arrivò a casa e ancora ricorso a memoria le varie musichette.
Da quella iniziale a quella triste che segnalava il fallimento della partita.

Atlantis era, come tutti i videogiochi dell'epoca, semplice ma geniale.
Armati di due torrette poste su due alture alle estremità dello schermo bisognava difendere la città sottostante da attacchi di navicelle aliene che dapprima sorvolavano la base senza attaccare ma successivamente, se non abbattute per tempo, cominciavano ad attaccare con potenti armi a raggi le strutture della vostra magnifica città, sterminando i vostri amati cittadini!
In caso di emergenza era possibile utilizzare pure un disco volante posto al centro della città sopra un altopiano che, anche se potente, poteva volare solo per pochi secondi prima di doversi rifornire.
Ore e ore a cercare di abbattere nemici sempre più veloci e letali.
In realtà a quell'epoca poco importava di arrivare alla fine del gioco.
Quello che era importante era il divertimento nello scoprire quale forma avrebbero avuto le nuove navicelle aliene e quanti punti si riusciva a strappare al gioco.
La bellezza e la ricercatezza dei giochi dell'epoca è ben nota e come possiamo dimenticare le carte che bisognava infilare sui comandi della Intellivision per personalizzare i pulsati in base al gioco.
Anche Atlantis aveva la sua ovviamente.



Nell'era dei grandi robot meccanici paladini dell'umanità,sempre presenti nei cartoni animati degli anni 70 e 80, prendere finalmente possesso di un arma creata per difendere una città dalla minaccia di un nemico inarrestabile, era sicuramente una droga ben studiata dalle case produttrici di videogiochi.
Assieme ad Astrosmash (uscito solo l'anno prima) questo gioco è stato per me uno dei migliori e ancora oggi quando passo ore al mio pc e fallisco in qualche gioco di strategia vedendo la mia base annientata ripenso al motivetto triste di Atlantis quando la mia città veniva spazzata via.






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