martedì 24 marzo 2015

Richard III – The King in the Car Park

Sono pochissimi I casi in cui la X indica il punto dove scavare.
E se è vero che sotto la generica X si trova il tesoro, quante possibilità ci sono che addirittura l'iniziale di quello che state cercando rimpiazzi la X?
In uno scavo archeologico queste condizioni non si verificheranno mai ma forse, per la storia che voglio raccontarvi oggi, è più corretto dire mai più...

Facciamo un passo indietro e diamo un occhiata ai giornali britannici di questi giorni e, per gli appassionati di storia inglese, spicca una notizia su tutte.
Come dice la BBC in questi giorni a Leicester ci si aspetta che almeno 5000 persone vengano a porgere omaggio alla salma di Re Riccardo III d'Inghilterra.



Detta così potrebbe non sembrare una notizia eccelsa ma in realtà nasconde una storia che ha dell'incredibile.
Per capire quanto incredibile bisogna fare un altro passo indietro e di preciso al 22 Agosto del 1485...

Ci troviamo su Bosworth Field e oggi, su questo campo di battaglia, verrà scritto l'ultimo capitolo della Guerra delle Due Rose ovvero la guerra civile che da anni insanguina la gran Bretagna.
L'eterna sfida fra la Rosa Rossa dei Lancaster con Enrico VII, pretendente al trovo e la Rosa Bianca di York con Riccardo III, sovrano d'Inghilterra.



Le ragioni politiche alle spalle di questa guerra civica sono molto complesse e non avrei tempo di trattarle nel dettaglio in questo posto senza prolungarlo eccessivamente e uscire dal soggetto del documentario di cui voglio parlare.
Pertanto, con un piccolo spoiler, veniamo al sodo.
Alla fine di questa giornata Riccardo III ultimo re Plantageneta, cadrà in battaglia e al suo posto salirà al trono Enrico VII, primo monarca della dinastia dei Tudor (non tutti lo sanno ma i Tudor sono di origine Gallese).
Il corpo di Riccardo verrà sbrigativamente sepolto a Leicester, nel monastero di Grayfriars Church e i Tudor saranno liberi di dominare per gli anni avvenire.
Negli anni Riccardo III è stato spesso associato ad un sovrano malvagio e deforme, capace di uccidere i suoi nipoti (uno dei quali era di dritto il sovrano d'Inghilterra Edoardo V).
Inoltre la descrizione fatta da Shakespeare nel suo Riccardo III non ha certo migliorato la situazione ma anzi ha accresciuto la percezione di sovrano malvagio e pertanto giustamente rimosso dal trono.
In realtà questa immagine era frutto di una campagna mediatica dei Tudor.

Tuttavia tornando ai giorni nostri bisogna dire che molti sono gli inglesi che negli anni hanno voluto riabilitare la figura Riccardo III come un monarca in cui il popolo si rispecchiava e non capace di aver commesso i crimini a lui imputati.
Fra tutte spicca la Richard III Society.
In questo gruppo i cui membri sono sparsi in tutto il mondo, c'era una persona realmente determinata nella sua missione: Philippa Langley segretaria della sezione Scozzese dell'associazione.
Dopo aver a lungo discusso a lungo con il professor John Ashdown-Hill, esperto sulla storia di Riccardo III, hanno deciso di ritrovare la tomba perduta del sovrano.
Infatti, per quelli che non lo sanno, il piccolo monastero di Greyfriars a Leicester venne chiuso e i suoi terreni venduti e dal 1485 ad oggi non resta più nulla a ricordare ne la chiesa ne tanto meno il luogo della sepoltura del sovrano.
Speculazioni sulla fine dei resti del monarca si sono susseguite negli anni.
Si diceva che i resti fossero stati gettati in un fiume o che il corpo fosse addirittura stato cremato. Altri indizi suggerivano invece che la tomba all'interno di Greyfriars fosse stata anche visibile per alcuni secoli prima che l'espansione della città andasse ad intaccare i terreni su cui sorgeva il monastero.
Su un ponte vicino a dove si riteneva sorgesse Greyfriars, nel 1845 era stata pure messa una targa in pietra che citava “Qui vicino giacciono le resta del Sovrano Riccardo III ultimo dei Plantageneti”.
Philippa e John, paragonando diverse mappe storiche della città di Leicester avevano finalmente individuato l'area dove sorgeva il piccolo monastero e con il supporto del comune e dell'università proposero una serie di scavi atti a rintracciare il monastero e la possibile tomba perduta del sovrano.
Purtroppo solo il 17% del terreno sul quale sorgeva Greyfriars era ricercabile poiché il restante 83% era ormai edificato da strutture.
Senza perdersi d'animo e con una raccolta fondi di ben 13000 sterline fornite dalla Richard III Society i lavori ebbero inizio con il patrocinio dell'università e si concentrarono in una delle poche aree non edificate, presso il parcheggio di uno degli uffici comunali.
Una peculiarità notata durante il sopralluogo fu proprio che, in un punto ben specifico del parcheggio si poteva intravedere una R bianca dipinta chissà quanti anni prima e chissà per quale motivo.
Questo dettaglio davvero strano diventerà per i ricercatori ancora più inusuale man mano che gli scavi procedono e andranno a culminare, contro ogni probabilità statistica nel successo del ritrovamento tanto agognato.

Potrei e vorrei davvero andare avanti a parlare per ore e dirvi cosa accade e come ma brucerei davvero le sorprese rimaste da raccontare e sul come sia stato possibile identificare realmente i ritrovamenti.
Pertanto se la cosa vi ha stuzzicato e incuriosito godetevi il documentario: RichardIII – The King in the Car Park.



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