lunedì 29 giugno 2015

Prisoners - 2013

Era davvero da un sacco di tempo che non riuscivo a ritagliarmi un attimo per scrivere su uno qualunque dei miei blog.
Impegni su impegni e la ristrutturazione fai-da-te di alcune parti di casa mi hanno allontanato non solo dai miei hobby ma anche dal mondo informatico.
E così mi son ritrovato con un po di e-mail in arretrato a cui rispondere e tante cose da condividere che si stanno accumulando.
E proprio una di queste cosa da condividere è un film sul quale mi ero ripromesso di scrivere parecchio tempo fa ma poi ho sempre posticipato o me ne son sempre dimenticato poco dopo che mi tornava in mente distratto da altre mille cose da fare.
Tuttavia, complice un altro film visto di recente e sul quale poi scriverò, oggi ho deciso di tagliare la testa al toro e aggiungere questa chicca alla mia lista di film preferiti.

Il film in questione è del 2013 e, se non ricordo male, ero andato al cinema con un amico appassionato come me del mondo Marvel per vedere come se la cava Wolverine in ruoli non d'azione.
Per Wolverine ovviamente intendo l'attore australiano Hugh Jackman che interpreta il personaggio degli X-Man già dal lontano 2000.
Il film in questione, dove Jackman sveste gli abiti di supereroe per mettersi quelli di semplice cittadino, è Prisoners.



Sia io che il mio amico all'inizio non eravamo molto convinti del film visto che Jackman fa spesso ruoli d'azione e il regista Denis Villeneuve all'epoca ci era totalmente sconosciuto.
Pertanto non sapevamo davvero cosa aspettarci ma ci siamo comunque buttati e, senza anticipare troppo, dirò che i soldi spesi per vederlo sul grande schermo sono stati ben spesi.
Questo film, che definirei un thriller fra i migliori visti negli ultimi anni, calza a pennello sulla figura dell'attore originario di Sydney.
Il ruoli di padre la cui figlia viene rapita in un tranquillo paesino americano è il contesto perfetto poiché nonostante il dolore e lo sgomento per la scomparsa, ben presto emerge una immagine ben definita di un uomo che non esista a prendere in mano la situazione senza aspettare il normale svolgimento degli eventi e, in questa estenuante ricerca per la verità, il modo istintivo di agire di Jackman viene contrapposto con la visione analitica dell'attore Jake Gyllenhaal che interpreta il detective incaricato delle indagini.
I ritmi sono incalzanti e lo spettatore si trova in situazioni in cui deve spesso scegliere se quello che vede sia giusto o sbagliato in base a quello che ognuno di noi farebbe nella medesima situazione.
Questo fa si che chiunque guardi il film sia inchiodato alla poltrona fino all'ultimo minuto del film spesso associandosi o distaccandosi da un comportamento che pochi minuti prima giudicava corretto.
Nel complesso credo che sia davvero un ottima prova di recitazione anche per gli altri attori coinvolti tra cui spicca secondo me Terrence Howard che interpreta un amico di Jackman, anche lui padre nonché vicino di casa, il cui punto di vista , in un momento ben preciso del film, mi sono trovato personalmente a condividere staccandomi dagli altri due personaggi principali.

Il finale non posso svelarlo perché rovinerebbe la sorpresa per chi volesse guardarlo ma mi sento di dire una cosa ben precisa a riguardo.
Il regista è stato sicuramente bravissimo a concludere il film nel modo in cui lo ha concluso lasciando una sensazione ben precisa nel cuore dello spettatore e nella quale sono sicuro chiunque si rispecchierà dopo averlo visto.
Gli ultimi 10 secondi prima dei titoli di coda lasciano davvero quella sensazione che si prova come se al ristorante steste per concludere una deliziosa cena con un gustosissimo dessert e non appena fate per assaggiarlo scomparisse dalla tavola proprio mentre appoggiavate il cucchiaino alle labbra al suo posto comparisse sul tavolo lo scontrino per andare a pagare.

La votazione di IMDB è un ragguardevole 8.1 e per Rotten Tomatoes un altrettanto meritevole 82%.
L'opinione finale tocca sempre e comunque a voi.

Buona visione!


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